venerdì 4 novembre 2011

Il revisore secondo l'UEFA


Anche a chi non acquista abitualmente la Gazzetta dello Sport ma preferisce leggere il Sole 24 ORE - oppure vi è costretto per motivi di lavoro - non sarà sfuggito che, da qualche tempo, il mondo del calcio è alle prese con il "fair play finanziario": che cosa è?
In estrema sintesi, si tratta di questo:

  • l'UEFA è l'organismo che regola il gioco del calcio in Europa ed organizza le due famose competizioni per club che si chiamano Champions' League ed Europa League;
  • per poter partecipare a queste competizioni, non è sufficiente vincere il proprio campionato nazionale o classificarsi in una certa posizione ma è necessario ottenere anche una licenza UEFA per club;
  • per avere la licenza, fino ad ora bastavano dei requisiti di carattere sportivo, come - ad esempio - avere uno stadio adeguato;
  • da questa stagione, invece, è scattato anche un obbligo di rispetto di determinati parametri economici e patrimoniali, che dovrebbero servire ad assicurare l'equilibrio finanziario dei club nel medio e lungo periodo. E' un meccanismo abbastanza complesso, che andrà a regime progressivamente e che ha preso il nome, appunto, di fair play finanziario.

A questo punto mi è venuta una curiosità, quella di sapere chi controlla questi requisiti finanziari: c'entreranno mica i revisori?
Allora, mi sono scaricato il relativo regolamento dal sito web dell'UEFA ed ho visto che, in effetti, il revisore ha il compito di esprimere la propria opinione professionale: sul bilancio annuale, sul bilancio semestrale e su ogni altra informazione supplementare eventualmente predisposta dai club.
Ma la parte più interessante, secondo me, è quella che riguarda il revisore in generale ed il suo modo di operare. Ci sono almeno tre affermazioni che credo dovrebbero indurci a qualche riflessione.

1. "Il revisore deve essere indipendente, in accordo con il Codice etico emanato dall'IFAC".
Qui mi è venuto da pensare a tutte le nostre italiche discussioni sull'indipendenza del revisore, del sindaco o di chissà chi; tutte le ricerche che abitualmente facciamo, consultando la dottrina, i pareri dell'Assonime o di Confindustria, la giurisprudenza della Cassazione e, magari, anche l'isolata ma interessante pronuncia del GIP di Roccacannuccia. Ebbene, di tutto questo l'UEFA non sa che farsene: è il Codice etico dell'IFAC il solo documento che fa testo.

2. "Il revisore deve appartenere ad un organismo membro dell'IFAC".
Considerato che l'unico organismo nazionale che fa parte dell'IFAC è il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, solo chi appartiene a questo Ordine è considerato "revisore" dall'UEFA. Una bella semplificazione, no? Altro che registri, ruoli, elenchi e chi più ne ha più ne metta!
Appartieni all'IFAC? Allora, sei un revisore. Non appartieni all'IFAC? Fai quello che ti pare ma scordati di esprimere un giudizio sul bilancio.
Si tratta, evidentemente, di una posizione molto netta ma anche molto chiara. Peccato che nessun organismo nazionale l'abbia mai adottata, perché - altrimenti - si sarebbe dato molto lavoro al TAR del Lazio.

3. "La relazione del revisore deve contenere l'attestazione che la revisione è stata condotta in accordo con gli ISA oppure secondo i principi di revisione nazionali, a patto che questi soddisfino, come minimo, quanto richiesto dagli ISA".
Ma che meraviglia! Anche in questo caso, non dobbiamo perdere tempo a fare l'esegesi del codice civile, del decreto legislativo n. 39 del 2010 e di tutte le norme in materia di revisione contabile adottate in passato, a partire dal codice di Hammurabi e sino ad oggi. Siamo revisori, apparteniamo all'IFAC attraverso il nostro Ordine e, dunque, applichiamo i principi di revisione internazionali (ISA) stabiliti ed adottati dall'IFAC. Punto e basta.

Sapete cosa vi dico? Che questa UEFA  comincia a piacermi.
Anzi, aggiungo di più. In questi giorni, non si fa altro che leggere di un'Italia commissariata dalla Banca Centrale Europea ed anche dal Fondo Monetario Internazionale. Ed allora, non potremmo pure affidare la tenuta del Registro dei Revisori all'UEFA?  

Oscar Bazzotti